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“Veio quotidiana”, Puntata n.5: gli Etruschi e il Sesso! (Vietata ai minori di 14 anni)

 

Eccoci giunti alla quinta puntata di “Veio Quotidiana”! Oggi, come promesso, parleremo del tanto atteso tema del Sesso per gli Etruschi! Per favore, se avete meno di 14 anni, allontanatevi subito dal pc!

Pare che gli Etruschi fossero abbastanza easy sull’argomento. Ma la solita problematica, da noi già evidenziata, dell’impenetrabilità della loro lingua non ci fa comprendere se avessero solo una certa scioltezza nei costumi sessuali, un atteggiamento non dissimile dall’emancipazione odierna, o si trattasse di una vera e propria sfacciata promiscuità e dissolutezza.

Nei dipinti parietali di alcune tombe troviamo il motivo erotico in tutte le sue sfumature: vi sono alcune scene di amore eterosessuale ed altre omosessuale, non mancano le gang bang (ammucchiate!),  scene di sadismo, prostituzione sacra (le sacerdotesse si offrivano ai viaggiatori in cambio di denaro utile alla gestione del tempio)…

Premettiamo una condizione necessaria affinché tutto ciò fosse permesso: la condizione della donna etrusca era molto diversa da quella delle donne greche e romane, le quali uscivano raramente di casa, non avevano un’istruzione e non conoscevano che il proprio marito: le Etrusche erano istruite, potevano truccarsi e vestire in modo provocante e poi, tutte in tiro, partecipavano ai banchetti e ammiccavano a uomini che non erano i loro, pur ricercando a livello amoroso un rapporto saldo e duraturo con il proprio marito.

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Specchio bronzeo dell’Antiquarium del Palatino, oggi nel Casino Salvi (Antiquarium Comunale sul Celio)

Scrive Teopompo, storico e retore, allievo di Isocrate, che visse alla corte di Filippo il Macedone, nel IV secolo a.C., che “E’ usuale presso gli Etruschi avere le mogli in comune. Esse hanno gran cura del loro corpo e fanno molta attività fisica, a volte insieme con gli uomini e a volte tra di loro. Non è vergognoso per loro farsi vedere nude. Prendono i loro pasti non vicino ai mariti, ma a fianco di qualsiasi uomo presente e bevono alla salute di chi vogliono. Sono buone bevitrici e anche di bell’aspetto. Gli etruschi allevano tutti i bambini che nascono, anche se non sempre sanno chi è il padre. E questi vivono come coloro che li hanno allevati, banchettando di continuo ed avendo rapporti con tutte le donne. Presso gli etruschi non è vergognoso avere rapporti sessuali in pubblico e perfino subirli, poiché hanno anche quest’usanza. E sono così lontani da qualsiasi pudore che quando il padrone di casa sta facendo all’amore e qualcuno lo cerca, dicono apertamente che sta facendo la tale e tal cosa, senza vergognarsi di chiamare l’atto col suo nome”.

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Sarcofago di Larth Tetnies e della moglie Thanchvil Tarnai, IV sec. a.C., scoperto nella necropoli di Ponte Rotto (tomba dei Tetnies) a Vulci, Museum of fine arts, Boston

Gli Etruschi sarebbero stati, praticamente, degli svergognati, pur ricercando l’amore con la A maiuscola nel rapporto matrimoniale, che vede -caso raro nell’antichità- uomo e donna sullo stesso piano!

Teopompo ad oggi viene ritenuto da molti semplicemente un narratore di dicerie e pettegolezzi che circolavano ai suoi tempi; il suo sguardo, comunque, può bene riflettere quello, certamente di parte, di tutta la popolazione ellenica verso la civiltà etrusca.

La concezione di un comportamento femminile di tale emancipazione e libertà di costumi era incomprensibile ai Greci tanto che il sostantivo “Etrusca”, presso di loro, divenne sinonimo di “prostituta”. Questo probabilmente perché i greci, ammettendo solo le “Etere” presso i propri banchetti, giudicavano male il fatto che gli Etruschi accettassero di farvi partecipare anche le proprie mogli… Tuttavia, sembra che questo popolo non praticasse la poligamia, ma che fosse anzi monogamo e tenesse in gran conto il valore del matrimonio; dai dipinti parietali rinvenuti sulle tombe sembra che le donne, presso i banchetti, sedessero accanto ai propri mariti e non al primo venuto e che le uniche davvero nude e “avvinazzate” fossero le danzatrici. Se la paternità indistinta era, in generale, una caratteristica di diverse civiltà primitive, (e gli Etruschi non si possono certo definire “primitivi”!) dagli affreschi giunti fino a noi non risultano giovani che compiono atti sessuali: essi sono intenti in attività tipiche della loro età, sempre sotto la supervisione degli adulti (che poi, proprio i Greci avrebbero da ridire sui costumi sessuali dei giovanetti?)

La presunta “svergognatezza” degli Etruschi si dovrebbe, infine, ricondurre nell’ambito di una più normale “naturalezza”, senza particolari pudori, con cui veniva vissuta la sessualità.

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Particolare della Tomba dei Tori, 530 a.C. circa, Necropoli dei Monterozzi, Tarquinia

Ma dove possiamo incontrare esempi visivi della sessualità etrusca? Vi sono numerosi ex-voto raffiguranti genitali maschili e femminili; numerose sono le raffigurazioni erotiche sul retro degli specchi, ma si tratta soprattutto di soggetti tratti dalla mitologia greca, così come avviene per molti vasi di terracotta: il primo esemplare a noi noto con scene erotiche di origine etrusca è il vaso di Tragliatella, attualmente al museo di Villa Giulia, a Roma. Per quanto concerne la pittura parietale, vi sono due importanti testimonianze nella Necropoli di Monterozzi a Tarquinia (VT).

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Particolare della Tomba dei Tori, 530 a.C. circa, necropoli dei Monterozzi, Tarquinia

Nella Tomba dei Tori, del 530 a.C. circa., composta da un grande atrio da cui si dipartono due camere, i sei frontoni presentano raffigurazioni animalistiche e araldiche. Nello spazio fra le due porte della parete di fondo è rappresentato Troilo, il più giovane dei figli del re troiano Priamo, che a cavallo si dirige verso una fonte, luogo in cui Achille, secondo la tradizione non contraccambiato nel suo desiderio per il principe, lo assale, uccidendolo successivamente nel tempio di Apollo, dove questo si era rifugiato per sfuggirgli. Si tratta dell’unica scena derivata dalla mitologia ellenica di tutta la pittura parietale della Tarquinia, di epoca arcaica.

Nel fregio sopra le due porte della parete di fondo si trovano due tori. Sulla sinistra, il primo toro guarda pacatamente verso lo spettatore, incurante dell’atto sessuale che ha luogo a poca distanza da lui: un uomo penetra una donna distesa, con la schiena sulla schiena di un altro uomo. Tutti i partecipanti all’orgia sono nudi e, secondo la tesi di alcuni, fra cui Omero Bordo di Etruscopoli.it, in origine vi potrebbe essere stata anche la figura di un’altra donna (cancellata? deteriorata? mai realizzata?), a cui l’uomo carponi praticava un cunnilingus.

L’altro toro invece è visibilmente infuriato, e sembra stia per incornare una coppia che pratica un rapporto omosessuale fra i campi e che appare indifferente alla minaccia dell’animale.

Nei dipinti, bisogna notare che gli uomini sono dipinti con colori scuri, le donne con colori chiari; nella scena “campestre”, l’uomo che si trova dietro -fa notare il sito della Onlus Canino Info- ha dei tratti somatici  e il copricapo che ricordano quelli del ritratto di Troilo nella zona centrale della tomba; inoltre il diverso atteggiamento dei tori verso le due scene, eterosessuale e omosessuale, sembra una condanna del secondo a favore del primo. Si tratta, forse, di un’opinione negativa sull’omosessualità da parte del defunto sepolto nella tomba (personificato, forse, nel toro infuriato, dai tratti fortemente antropomorfi)? In effetti l’omoerotismo, pur se praticato, non entra mai nella quotidianità della vita degli Etruschi, come invece fu per i Greci. In alternativa, si crede che l’intero ciclo potrebbe rappresentare una condanna dei costumi ellenici per cui Achille, notoriamente avente un ruolo “attivo” nei rapporti con Troilo (perpetrati, anzi, in modo talmente furente che, secondo alcune versioni, Troilo ne sarebbe rimasto ucciso), passa al ruolo di “passivo”, rappresentando cioè il Greco dominato e punito.

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Particolare della Tomba della Fustigazione, 510-500 a.C., Necropoli dei Monterozzi, Tarquinia

La seconda tomba della Necropoli di Monterozzi dai soggetti parecchio spinti è la Tomba della Fustigazione, datata fra VI e V sec. a.C. Qui possiamo osservare come la donna si trasformi solo in un oggetto sessuale. Sulla parete di fondo e sulle laterali di questo sepolcro a camera unica si trovano tre porte, che rappresentano altrettanti passaggi per l’aldilà. Sulla parete destra si trova la “fustigazione” che dà il nome a tutta la tomba, e rappresenta una donna sodomizzata da un uomo, che la frusta con una verga, e mentre esegue una fellatio verso un secondo uomo, che la colpisce a mani nude: una scena che sarebbe piaciuta al Marchese De Sade. Un secondo gruppo sulla stessa parete mostra una donna impegnata con due uomini in un rapporto sessuale, nella posizione “a sandwich”.

In questo caso, non sembra possano esserci molte diverse letture:  sembra evidente che il ciclo dei dipinti rifletta un apprezzamento del sesso da parte del defunto: dipingerlo sulle pareti del monumento funebre significa portare un po’ di quelle emozioni nella vita dopo la morte (di cui abbiamo parlato la scorsa settimana).

In mancanza di fonti scritte, purtroppo, non molto di più ci è dato di sapere, ciò che è certo è che le scene dipinte su queste tombe, così vitali -sia che siano soltanto un’esaltazione gioiosa dell’atto sessuale, sia che abbiano una funzione educativa- rappresentano un sostanziale contrasto con la dimensione in cui si collocano riproponendo, ancora una volta, quel binomio di Amore e Morte, presente fin dalle antiche tradizioni, in tutte le epoche.

E per finire in bellezza vi annunciamo che da oggi AMICI MAV vi aiuterà, se vorrete, a celebrare l’Amore assistendovi nella vostra cerimonia civile all’aperto a Formello, in tutti gli spazi demaniali del Comune (torrenti, prati, boschi e persino nel nostro museo… nulla vi è più precluso!), e, se volete, anche con il rito e addio al nubilato etruschi! Questa settimana apriremo la nostra pagina FB dedicata… intanto, se volete, scriveteci a matrimoni.amicimav@gmail.com!

Manuela Giammarioli

Fonti

http://www.larth.it/lo-status-della-donna/

http://www.stilearte.it/come-facevamo-lamore-al-tempo-degli-etruschi-accusati-di-eccessive-liberta-sessuali/

http://www.canino.info/inserti/monografie/etruschi/eros_etruschi/eros_etruschi_3.htm

https://lombradelleparole.wordpress.com/2015/12/08/la-libido-al-tempo-degli-etruschi-come-facevamo-lamore-al-tempo-degli-etruschi-accusati-di-eccessive-liberta-sessuali/

https://it.sputniknews.com/opinioni/201702144072104-amore-sesso-al-tempo-degli-etruschi/

https://www.etruscopolis.com/tomba-dei-tori

http://www.instoria.it/home/tomba_tori_fustigazione_tarquinia.htm

Claudio Lattanzi, Amore e sesso al tempo degli Etruschi, Intermedia Edizioni

https://sites.google.com/site/ieraporneusis/etruschi

http://www.canino.info/inserti/monografie/etruschi/eros_etruschi/eros_etruschi_2.htm

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